Parigi-Nizza 2020, Steven De Jongh: “Forse una delle ultime corse che potremo correre. Temo sia questione di giorni”
Clima particolare alla Parigi – Nizza 2020. Unica corsa di grande livello sopravvissuta in questo inizio di marzo dopo gli annullamenti di Strade Bianche, GP Larciano e Tirreno – Adriatico, la Corsa del Sole appare tuttavia a rischio e bisogna ragionare davvero giorno per giorno. Una situazione molto particolare che crea evidentemente una forte incertezza anche in tutti coloro che sono sul posto, corridori e squadre, ma anche tutti gli addetti ai lavori che seguono la corsa. Una atmosfera che da domani sarà ancora più insolita visto che in partenza e arrivo non sarà consentito l’accesso al pubblico per ottemperare alle disposizioni del Governo transalpino, reazione ai casi di coronavirus in costante aumento, che impedisce assembramenti superiori alle mille persone.
Ed è in questo ambiente che Steven De Jong esterna quello che probabilmente in molti pensano, ovvero che la Parigi-Nizza “forse è una delle ultime corse che potremo correre per il momento“. Se per il momento in Belgio la situazione è più tranquilla, così come in altre zone come la Spagna dove a breve è prevista la Volta a Catalunya, fino a poche settimane fa anche in Italia sembrava tutto tranquillo, così come qualche giorno fa in Francia non si poteva pensare che un blocco completo fosse “inesorabile”, come invece annunciato ieri sera dal presidente Macron. Difficile dare tempi e certezze in questo momento, ma il direttore sportivo della Trek – Segafredo non è chiaramente l’unico ad avere questo timore.
“Sono felice che la corsa continui e di essere qui – spiega ad AD – Ma possiamo vedere in Cina e in Italia quanto tempo ci voglia prima che i contagi smettano di aumentare. Per il momento, finché ci dicono che è sicuro per la nostra salute continuiamo, per noi non c’è motivo di non correre. Ma temo che ormai sia una questione di giorni…“
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